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Domande e Risposte


Vi proponiamo alcune domande (con relative risposte) che ci vengono poste da genitori con bambini che stanno per entrare nella nostra scuola.

Se il mio bambino non mangia?

Cucinare e mangiare insieme sono un'occasione per ritrovarsi e condividere esperienze. La nostra scuola ha la fortuna di avere al suo interno una cucina in cui operano un cuoco e un aiuto cuoco capaci di garantire un'altissima qualità sia nella scelta degli ingredienti sia nella preparazione. Il pranzo è un momento conviviale che fa parte delle routine, cioè quelle attività che ogni giorno si ripetono (come andare in bagno, riposare) e alle quali nella nostra scuola si presta grande attenzione. Ai bambini proponiamo sempre tutti i cibi nel piatto, li invitiamo ad assaggiare, anche solo un pezzettino, se poi proprio non piace si può togliere dalla bocca e mettere sul piatto. Se un bambino proprio non vuole assaggiare non si insiste. In caso di diete particolari è necessario fare richiesta in segreteria supportata da una dichiarazione del pediatra. La nostra scuola rispetta tutte le religioni per cui se il credo di un bambino non prevede alcune pietanze viene garantita una dieta alternativa.

Se al mio bambino una pietanza non piace potete dargli altro?

Questo non è possibile, perché il menù è fornito dall'ATS ed è suddiviso in 4 settimane. Ogni anno la scuola valuta quale dei menù proposti scegliere per ogni settimana.

Se il mio bambino non è ancora capace di andare in bagno da solo?

È abbastanza frequente, quasi nella norma, che a quest'età i bambini non sappiano gestire da soli l'andare in bagno. Durante la mattinata i bambini vanno almeno 2 volte in bagno con l'insegnante, che aiuta e incoraggia il bambino all'autonomia, soprattutto nei primi mesi l'insegnante verbalizza continuamente le procedure per un corretto utilizzo del bagno.

Se il mio bambino ha ancora il pannolino?

Sarebbe meglio aiutare i bambini a raggiungere il controllo sfinterico prima dell'ingresso alla Scuola, ma anche perché potrebbero sentirsi a disagio rispetto ai compagni; ci sono però bambini che fanno molta fatica per diversi motivi, a volte anche fisiologici; soprattutto nel momento del riposo pomeridiano capita molto spesso che si bagnino, anche per questo la nostra scuola chiede alle famiglie di lasciare dei cambi di vestiti. Ogni passaggio cruciale nella crescita del bambino (come il controllo sfinterico e l'abbandono del pannolino) viene condiviso e costruita in stretta collaborazione con la famiglia.

Se il mio bambino usa ancora il ciuccio?

A scuola i bambini lo possono portare, ma lo lasciano nella sacchetta e nei momenti di particolare fatica l'insegnante lo concede, aiutando pian piano il bambino a capire che può farne a meno. È invece possibile usarlo nel momento della nanna pomeridiana.

Se il mio bambino non vuole dormire il pomeriggio?

I bambini di 3 anni vengono comunque invitati a sdraiarsi e rilassarsi, perché una mattinata a scuola è faticosa, di solito quasi tutti si addormentano, chi non si addormenta solitamente non disdegna il riposo e resta sdraiato (ascoltando la musica o la storia con la quale l'insegnante accompagna questo importante momento).

Si possono portare giochi da casa?

In questa scuola è possibile portare un gioco da casa un giorno alla settimana (nello specifico il venerdì). Diverso è per l'oggetto transizionale, cioè quel gioco (peluche o fazzoletto) che i bambini a volte portano avanti e indietro da casa e che rappresenta una continuità tra famiglia e scuola.

In questa scuola ci sono tante regole?

Nella nostra scuola, come in tutte le scuole e anche a casa, ci sono delle regole, perché senza non si potrebbe vivere insieme. Quello che cerchiamo di far capire ai bambini è che una regola non è per forza solo un divieto, ma molto più spesso è un insieme di azioni che permettono di rispettare noi stessi e gli altri; in altri casi servono per poter portare a termine un gioco o un'esperienza e imparare. Alcune regole sono proposte dalle insegnanti, per esempio che dentro la scuola non si corre, ma si corre in giardino, altre si stabiliscono con i bambini, per esempio i giochi, il materiale didattico deve essere tenuto in ordine, altrimenti si rovina o si rompe o si perde; altre regole servono per poter imparare a fare alcune cose, per esempio quando si va in bagno ci si pulisce, poi si butta la carta e poi si tira l'acqua, anche questa è una regola.

In questa scuola ci sono i castighi?

In questa scuola i bambini hanno la possibilità di sbagliare sia nelle attività che negli atteggiamenti, perché è dall'errore che si impara e che si creano nuove possibilità ed esperienze (Rodari diceva "sbagliando s'inventa"), se però il bambino non viene aiutato a capire che ha sbagliato non imparerà che ci sono altri modi per fare le cose o per relazionarsi con gli altri. Quello che viene chiamato "castigo" in genere è la conseguenza di un'azione non corretta, non si richiama un bambino perché ha sbagliato a colorare, ma perché ha fatto male a qualcuno o ha usato in modo scorretto strumenti o giochi, rompendoli o rischiando di fare male a sé stesso o agli altri. Quello che le insegnanti fanno è dialogare e chiedere il perché del gesto, dell'azione, se il comportamento viene reiterato l'insegnante chiede al bambino di sedersi e riflettere su quello che ha fatto. Quasi sempre quando il bambino ritorna nel gruppo o al suo gioco sa dare una spiegazione all'insegnante e questo aiuta la stessa a conoscere ogni volta di più il carattere dei bambini.

Ho sentito mamme dire che quando i loro figli tornano a casa fanno "capricci", perché?

È vero, a volte già nel momento del ricongiungimento pomeridiano a scuola ci sono atteggiamenti di sfida, quasi sempre hanno una spiegazione abbastanza semplice (questo non vuol dire che ci sia anche una soluzione semplice). Dopo una giornata fuori casa i bambini hanno voglia di stare con la mamma o il papà e il fare "capricci" è il loro modo per attirare l'attenzione, per dire "mamma stai con me, solo con me", a volte bastano pochi minuti di attenzioni dedicate solo a loro per tranquillizzarli. Può succedere anche che tornati a casa comincino a correre, a mettere disordine e se hanno fratelli si scatenano in lotte, anche questo è un modo per dire "sono a casa", dopo una giornata intera passata a scuola, con altre persone, condividendo giochi e spazi, finalmente a casa si sentono liberi e si lasciano andare. Non dimentichiamo che a quest'età non è facile gestire le emozioni, le fatiche. Certo non è facile nemmeno per gli adulti che a loro volta tornano da una giornata faticosa.

Se nel corso dell'anno dovessero nascere preoccupazioni o criticità (nascita di un fratellino, cambiamenti delle dinamiche familiari, …) a chi posso rivolgermi?

Oltre alla disponibilità delle insegnanti e del coordinatore la nostra scuola garantisce un servizio di sportello di ascolto e supporto psicopedagogico gestito da una professionista qualificata.

Come sono composte le classi?

Nella nostra scuola ci sono sezioni eterogenee per età. Ogni anno le insegnanti e il coordinatore cercano di comporre le sezioni tenendo conto delle diverse caratteristiche di ciascun bambino, con l'obiettivo di garantire equilibrio e varietà.

Uscite in giardino anche se fa freddo?

La natura è parte integrante dell'esperienza quotidiana, perché ogni aula ha una parete a vetri che consente di vedere sia il passare delle stagioni che le diverse condizioni atmosferiche. Il giardino viene vissuto (con il giusto abbigliamento) in ogni stagione. Si fanno giochi di gruppo, giochi organizzati dalle insegnanti, ma anche tanto gioco libero, i bambini possono esplorare, nascondersi tra le siepi, scavare, raccogliere fiori e incontrare insetti che vivono tra l'erba, piantare e coltivare.

Se faccio tardi al lavoro posso lasciare mio figlio al post-scuola?

Come da regolamento la nostra scuola offre un servizio di pre e post scuola con la possibilità di usufruirne anche giornalmente nei casi di necessità.

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